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   Il setup è un musicalissimo elemento dell’interpretazione che consiste nel preparare e anticipare con un fill il significato musicale delle figure ritmiche che stanno per essere eseguite.

   In questa lezione vedremo una serie di casi che studieremo individualmente, in modo da interiorizzarne il funzionamento e poter poi applicare lo stesso metodo in pagine aggiuntive con l’elenco delle figure principali da imparare a preparare col setup.

   Nei dischi possiamo ascoltare innumerevoli esempi di queste soluzioni, in tutti i generi musicali. E’ una delle abilità che un batterista deve sviluppare.

   Per costruire un repertorio di setup completo, dobbiamo comprenderne i principi, partendo dalle seguenti linee guida di riferimento:

  • Il centro del setup è situato sempre nel downbeat precedente la figura da interpretare. Se la figura è in battere, ad esempio sul ‘4’, il centro del setup è sul ‘3’.
    Ma lo è anche se la figura è sull’and del ‘3’ o in qualsiasi altra posizione in levare all’interno del ‘3’.
    A terzine avremo il levare non solo sull’ultimo ottavo di terzina ma anche sul secondo ottavo di terzina.
    A sedicesimi avremo non solo l’ultimo sedicesimo ma anche il secondo (mentre il terzo sarà ovviamente equivalente al levare di un ottavo).
    Partiamo quindi stabilendo un centro, e situandolo nel battere che precede la figura.
  • Da questo centro possiamo poi evolvere il nostro fill di setup in due direzioni.
    Possiamo estenderlo partendo in anticipo, e in questo caso l’estensione non ha limiti di durata – se non quelli dettati, come sempre, dal nostro concetto musicale.
    Oppure possiamo estenderlo verso la figura e quindi in questo caso la lunghezza massima è quella data dallo spazio che separa il downbeat dalla figura.
  • Ogni soluzione di fill esteso verso la figura può essere combinata con le varianti che partono in anticipo, dando origine a infinite possibilità, che possiamo pensare come setup completi.

   Per chiarire il funzionamento ci concentriamo su alcune dimostrazioni pratiche, facendo uso di esempi completi, trascritti in versione nota per nota.

   Esploreremo tre casi, studiando il setup di queste tre figure:

  • Il battere del terzo quarto.
  • Il levare in ottavi del terzo quarto.
  • L’ultimo sedicesimo in levare del secondo quarto.

   Per coprire tutte le varianti elencate sopra, per ogni figura lavoreremo sui seguenti fill di setup:

  • 2 setup fill che dal centro si estendono verso la figura, di tanto quanto è possibile in base alla posizione di ogni figura.
  • 2 setup fill che dal centro si estendono, iniziando in anticipo, fino a un massimo di tre quarti aggiuntivi (oltre tale limite si rischia facilmente di diventare antimusicali).
  • 4 setup fill completi, organizzati partendo da versioni più semplici e andando gradualmente verso casi più complessi e di durata maggiore.

Ecco il PDF stampabile con tutti gli spartiti e le trascrizioni:

   E questo è il link al video su YouTube in cui suono gli esempi mostrati nel booklet. Puoi inoltre cliccare su ciascuna misura nel PDF per accedere alla relativa dimostrazione video.

   Le soluzioni presentate sono organizzate in una semplice struttura di due misure, ripetute in loop in modo da rinforzare gli elementi che vogliamo interiorizzare. Successivamente potremo provare ad alternarle in strutture più estese, di 4 o 8 misure.

   Per quanto riguarda i ritmi utilizzati nelle trascrizioni, si tratta di riferimenti che non sono assolutamente vincolanti. Possiamo usare qualsiasi altro groove.

   Oltre alla trascrizione di tutti i 24 esempi, in fondo al booklet troviamo due pagine che mostrano le 16 figure esistenti in una misura in 4/4 a sedicesimi.

   Una volta studiati gli esercizi scritti per esteso, possiamo ripartire a suonarli tutti permutati, adattandoli a ognuna di queste figure.

   Lo stesso percorso andrebbe poi ripetuto per figure in diverse suddivisioni (ad esempio qui non abbiamo affrontato le terzine).

   L’obiettivo è quello di sviluppare un repertorio di setup vasto e flessibile, in modo da essere in grado di preparare qualsiasi figura in qualsiasi posizione, con la libertà di poter iniziare e finire agilmente dove preferiamo.

   Appena familiarizzato con queste tecniche, la cosa da fare è inventare fill propri, e soprattutto improvvisarli, fino alla totale libertà di espressione in questa materia.

   Abbiamo parlato del setup, ma non abbiamo menzionato come interpretare la figura che stiamo preparando tramite il setup.

   Semplicemente, nella versione più rudimentale, questa figura potrà essere suonata in una delle seguenti configurazioni:

  • Unisono tra piatto e Cassa, o piatto e Rullante (o qualsiasi altro tamburo).
  • Unisono (o flam) tra due tamburi.

   Suonare dei setup e interpretare delle figure richiede un lungo percorso per raggiungerne la padronanza.

   Nel tempo svilupperemo una nostra sensibilità che, messa al servizio del nostro concetto musicale, farà si che prenderemo la decisione migliore, in tempo reale: quanto far durare il setup, se interpretare alla lettera o giocando con le figure, che densità di note scegliere, che suoni, che orchestrazioni, e così via.

   Risorse correlate:
Interpretation & Arrangement – Altitude Drumming Volume 9 – Estratto Gratuito
Interpretazione Ritmica sulla Batteria – Tecniche per Groove e Fill
5 Modi Per Interpretare Uno Spartito Di Batteria


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